Tendenze Del Settore Globale e Crescita
Il rapporto sulla ricerca di mercato globale di Polipropilene e polistirene ad alto impatto Industry 2021 presenta un’analisi approfondita delle dimensioni, della crescita, della condivisione, dei segmenti, dei segmenti e dei produttori di Polipropilene e polistirene ad alto impatto, tendenze chiave, driver di mercato, sfide, standardizzazione, modelli di implementazione, opportunità, roadmap futura e Previsioni 2025.
Polipropilene: domanda e consumi in crescita fino al 2021
Se il polietilene è al primo posto per quanto riguarda il consumo mondiale, subito dopo lo segue il polipropilene, con ben 55,1 milioni di tonnellate impiegate. In effetti, su scala globale, il polipropilene trova massimo impiego nel settore degli imballaggi, consumando all'incirca la metà della sua produzione, soprattutto con il flessibile (ovvero film), rigido e, infine fibre, per un 12% circa del totale. E non finisce qui: una ricerca in merito pone che il suo giro d'affari crescerà fino al 2021 con un tasso medio annuo di 5,8% (visto anche l’aumento dei consumi nei settori costruzioni, automotive etc.), con una domanda sempre più crescente (quasi il 58% del totale) nell'area Asia-Pacifico, un dato affidato al continuo impiego di polipropilene per innovazioni, nuove applicazioni e l'affacciarsi di PP verde, gradi ottenuti da fonti rinnovabili. Ma non è tutto oro quello che luccica: sebbene la domanda in crescita, non sarà l'Asia-Pacifico a rispondere e soddisfare la richiesta di polipropilene, ma bensì il Medio Oriente, con i suoi nuovi impianti di ultima generazione. Il mercato Usa continuerà i suoi trend crescenti per quanto riguarda la materia plastica in questione, mentre un brusco arresto si avrà in Europa, con i mercati maturi di Italia, Francia e Germania: si prospetta che il Vecchio Continente da esportatore si trasformerà in importatore con una quota di mercato pronta a ridursi all'11,4% dal 13,9%.
Descrizione del Mercato
Consumi di materie plastiche vergini in declino (-1,6%) a fronte di un aumento dei quelle riciclate (+2%): è quanto emerge dal documento sulla Situazione e prospettive per l'industria chimica pubblicato da Federchimica Secondo le stime basate sulle indicazioni della società di consulenza Plastic Consult, il 2019 dovrebbe chiudersi con un consumo di materie plastiche vergini da parte dei trasformatori pari a poco meno di 5,7 milioni di tonnellate, ovvero l’1,6% in meno rispetto al 2018 (5,74 milioni), andamento in linea con il rallentamento dell'economia italiana e la contrazione della produzione industriale. E per quest’anno non è prevista una ripresa, con la domanda che dovrebbe consolidarsi sui livelli 2019 per le plastiche vergini e segnare un ulteriore incremento per quelle riciclate. Analizzando i consumi 2019 per polimero, la domanda di polietilene a bassa densità (LD/LLDPE) è stimata in flessione del -1,2%, andamento condizionato dal film estensibile/retraibile, e fa peggio l'alta densità (HDPE) con un -1,9% frutto del rallentamento generalizzato dei principali mercati di sbocco (film, tubi per condotte in pressione, fusti, cisterne e grandi contenitori). Negativo - si legge nel report di Federchimica - anche l’andamento del polipropilene (-1%), condizionato dalla crisi dell'auto. Per la stessa ragione, risultano in forte flessione nell’anno poliammidi (-4,1%) e gli altri tecnopolimeri (-2,2%).
Segno meno, l'anno scorso, anche per il PVC: i preconsuntivi indicano infatti una decisa flessione sia per il rigido (-2,4%), le cui principali applicazioni (tubi e profilati) sono penalizzate dalla stagnazione dell’industria edilizia e delle costruzioni, sia per il PVC plastificato (-2,4%), dove si registra una contrazione del compounding. Si può parlare, invece, di vera e propria crisi per il polistirene, che vede crollare i consumi italiani del -8% per effetto della guerra ai monouso e dell’andamento sfavorevole di altri importanti settori applicativi quali foglia compatta e semiespansa per termoformatura. Tiene invece - ed anzi cresce (+0,9%) - il consumo di polistirene espanso sinterizzato (EPS) grazie al traino dei preformati per vivaismo e per imballaggio alimentare, mentre diminuisce il mercato dell’imballaggio industriale, che risente del rallentamento dell’attività manifatturiera. Moderatamente positivo anche l‘andamento del PET (+0,6%), che beneficia della congiuntura positiva delle bottiglie per acque minerali, mentre è sostanzialmente stabile il mercato della foglia estrusa, dove domina invece il riciclato. Stabili i consumi di espansi poliuretanici (+0,2%), a seguito della leggera ripresa del mobile imbottito.
Nel 2019 - si legge nel report - cresce del +2% a 600.000 tonnellate l’impiego da parte dei trasformatori di materie plastiche riciclate post-consumo (nell’ambito del panel che non copre però la totalità dei polimeri), trend trainato dal consistente incremento del R-PET (+10%), che rappresenta oltre il 24% del consumo totale di materie plastiche riciclate ricomprese nel panel
di rilevazione. Risultano invece in lieve calo le poliolefine riciclate (-0,5%), pari a circa il 70% del consumo totale di resine riciclate.
FONTE: © Polimerica